Waberer’s sparirà dalle strade d’Europa nel 2018

Il fondatore del colosso ungherese dell'autotrasporto annuncia che dal 2018 il suo nome non sarà più usato per marcare la flotta di oltre 3500 autoarticolati.

Il nuovo padrone di Waberer's International, il fondo Mid Europa Partners, dovrà cercare un nuovo nome per una delle più grandi aziende europee di autotrasporto, perché in un'intervista al giornale ungherese Világgazdaság il fondatore dell'azienda, György Wáberer, ha annunciato che nel 2018 scadranno i diritti per usare il suo nome e che non intende rinnovarli. Dopo la vendita dell'azienda al fondo d'investimenti, Wáberer ha deciso di lasciare il settore del trasporto per dedicarsi allo sviluppo immobiliare.
"Ho sviluppato la società di autotrasporto per ventidue anni, ma ora che non ho più voce nella sua direzione da un anno, ritengo importante che non abbia più collegamenti con me", ha spiegato György Wáberer al giornale, precisando che il contratto di cessione dell'azienda prevedeva un lasso di tempo, che scadrà nel 2018, per cambiare il nome alla società.
Proprio in questi giorni, il fondo Mid Europa Partners ha annunciato i dettagli per la quotazione in Borsa, con lo scopo di raccogliere le risorse necessarie per acquisire la società di autotrasporto polacca Link. Su questa operazione, Wáberer dichiara che "nei Paesi più importanti per l'autotrasporto stanno apparendo provvedimenti discriminatori per limitare le attività delle aziende dell'Est, comprese quelle ungheresi e polacche, riducendo quindi la loro capacità di produrre risultati". Quindi, precisando che è ormai fuori da ogni decisione, egli conclude che lui non compirebbe un passo di questo genere.
György Wáberer resta presidente dell'associazione degli autotrasportatori ungheresi MKFE, sostenendo che intende opporsi alle "misure protezioniste" attuate dai Paesi dell'Europa occidentale e che intende sviluppare un pacchetto di provvedimenti per compensarle: "Continuerò a fare tutto ciò che posso per rappresentare la professione e fornire risposte alle misure dei Paesi occidentali".

(fonte trasportoeuropa.it)

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