Pentito Aemilia svela traffico di gasolio

Durante la sua testimonianza al processo sull'infiltrazione della 'Ndrangheta in Emilia Romagna, il pentito che gestiva attività di autotrasporto spiega un enorme traffico di carburante di contrabbando.

Pino Giglio è l'unico collaboratore del processo Aemilia, che si sta svolgendo in questi giorni a Reggio Emilia. La sua testimonianza è importante perché era al centro delle diverse attività legali delle cosce calabresi, tra cui spiccavano quelle connesse all'autotrasporto. In questa posizione, gestiva aziende che non solo erano finanziate con denaro di provenienza illegale, ma distruggevano il mercato con fatture false e utilizzando contrabbando di gasolio.
Il pentito ha spiegato alla Corte che ogni giorno acquistava gasolio in nero per ventimila euro, pagando metà del prezzo dei distributori. Giglio acquistava interi autoarticolati di carburante di contrabbando, da 25mila a 30 mila litri alla volta. E se capitava, acquistava in nero anche gli pneumatici. Non solo, il pentito ha anche affermato che questa pratica è seguita da numerosi autotrasportatori emiliani, anche se questa dichiarazione non è provata.
Giglio è nato in Calabria, ma nel 1996 si è trasferito a Gualtieri, dove ha iniziato come piccolo autotrasportatore. Ma i primi soldi veri li ha fatti acquistando materiali per l'edilizia in nero per poi rivenderli a prezzo pieno, così da raggiungere un fatturato tale da permettergli di ottenere finanziamenti dalla banche. Così, è cominciata la sua carriera al servizio dei clan della 'Ndrangheta, caratterizzata da una girandola di società nate e fallite in breve tempo e da triangolazioni internazionali di spedizioni di merci per produrre evasione dell'Iva. Giglio ha già subito una condanna a dodici anni e ora vive sotto protezione in una località segreta.

(fonte trasportoeuropa.it)

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