Domanda di autotrasporto crolla del 70% per Covid-19

Il primo aprile 2020, l’associazione Anita lancia un nuovo allarme sulla tenuta dell’autotrasporto italiano di fronte all’emergenza della Covid-19, mettendo a rischio anche le forniture di beni essenziali, come alimentari e farmaci. La chiusura degli stabilimenti ha causato una riduzione della domanda di trasporto stradale del settanta percento, lasciando sulla strada solamente i camion che portano i beni di prima necessita. Ma questo non basta per la sopravvivenza economica delle imprese, afferma l’associazione, perché anche le aziende che continuano a lavorare lo fanno in perdita.

“Le nostre aziende specializzate nel trasporto di alimentari freschi, oltre al forte calo del fatturato, subiscono enormi costi per lo sbilanciamento dei flussi di traffico, i percorsi a vuoto, i lunghi tempi di attesa presso gli stabilimenti aziendali e le frontiere” spiega Umberto Torello, presidente di Anita-Transfrigoroute Italia. “Non possiamo continuare a fornire servizi di trasporto per garantire l’approvvigionamento dei prodotti alimentari in assenza di un adeguato sostegno economico e finanziario da parte dello Stato”.

Gli autotrasportatori di Anita ritengono che le misure contenute nel Decreto Cura Italia non siano sufficienti per affrontare questa emergenza perché, come scrive Anita nella nota, “si limitano a spostare i termini di pagamento di oneri e tributi per lo Stato. Inoltre contributi in conto gestione per le imprese sono irrisori e lo slittamento delle scadenze dei prestiti rateali e mutui non è previsto per le grandi imprese”.

Il presidente dell'associazione, Thomas Baumgartner, afferma invece che per mantenere in vita l’autotrasporto servono interventi più massicci: “Chiediamo al Governo di aumentare adeguatamente il Fondo del Ministero dei Trasporti, previsto per le imprese iscritte all’Albo, per garantire lo sconto massimo dei pedaggi autostradali già accordato, contestualmente all’esonero totale del pagamento per i mesi di aprile e maggio. Chiediamo il temporaneo esonero dalle accise sul gasolio. Sono necessari anche la de-contribuzione degli oneri sociali, da imputare a carico dello Stato e interventi sui costi dei traghetti per garantire la continuità territoriale per le isole”.

(fonte trasportoeuropa.it)

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