Ceva taglia il personale in Italia

La multinazionale logistica annuncia l'avvio del licenziamento collettivo per 196 dipendenti che ritiene eccedenti e che sono impiegati in diverse piattaforme italiane, a causa dell'andamento negativo delle attività. I sindacati rispondono con stato di agitazione.

 

Il 7 dicembre 2016, Ceva Logistics Italia ha comunicato ai sindacati e agli organi pubblici competenti l'intenzione di avviare il licenziamento collettivo di 196 dipendenti,su un totale di 1215 impiegati in Italia. Nella comunicazione, Ceva spiega che "nell'ultimo quinquennio Ceva Logistics Italia ha vissuto un andamento pesantemente negativo ed involutivo dei volumi di attività, con conseguente deterioramento del conto economico".
La nota prosegue spiegando che "in linea con l'andamento dell'intero settore, negli ultimi due anni l'andamento finanziario registrato dalla società è stato negativo e non sembra destinato a migliorare se non attraverso una profonda riorganizzazione che incida sui costi fissi, tra cui il costo del personale".
La riduzione dei volumi gestiti da Ceva in Italia è causata sia dal calo della movimentazione svolta dai suoi clienti, sia dal termine di alcune commesse, anche perché alcuni committenti hanno deciso d'internalizzare la logistica. In particolare, cesseranno l'attività gli impianti di Polvica di Nola (Napoli), Catania, Santa Palomba-Ardeatina (Roma) e Chivasso (Torino), mentre saranno ridotte le attività di altri impianti, tra cui quello di Rivoli (Torino), Somaglia (Lodi), Maddaloni (Caserta), Monterotondo (Roma), San Pietro Mosezzo (Novara), Arese (Milano), Pomezia (Roma). Durante il 2017 è prevista la chiusura anche di Tribano (Padova).
Il programma di ristrutturazione prevede la delocalizzazione di alcune attività di manutenzione, la soppressione di alcune funzioni e la razionalizzazione della struttura operativa di tutte le filiali. La crisi di Ceva Logistics Italia è iniziata dal 2013, anno in cui ha attivato ammortizzatori sociali. La stessa Ceva spiega che dal 2012 a oggi il fatturato italiano è calato del 35%, mentre il numero dei dipendenti è diminuito del 23%, passando da 1591 a 1215 addetti.
I sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e annunciano lo stato di agitazione di tutti i dipendenti, che per ora prevede il blocco dello straordinario e dell'utilizzo della banca ore. Il 19 dicembre è previsto un incontro tra le parti all'Unione degli Industriali di Roma.

(fonte trasportoeuropa.it)

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