Autotrasporto, sciopero 18 marzo: migliaia i mezzi in marcia

Da Roma a Venezia, da Milano a Brescia, da Bergamo a Trieste, Lecco e Como. E poi Ancona, Cuneo, Piacenza e le altre. Sono molte le città d'Italia che sabato 18 marzo hanno ospitato le manifestazioni degli autotrasportatori per la prima giornata di mobilitazione indetta da Unatras.
Migliaia i mezzi coinvolti: 150 sono i 'bisonti della strada' scesi dalle montagne del Bresciano verso valle a formare una carovana per le vie della città; 50 sono i TIR che hanno percoso la tangenziale di Bergamo in entrambi i sensi di marcia, a passo di lumaca, in linea con quando concordato con la Prefettura. A Roma 200 autotrasportatori si sono incontrati davanti alla sede RAI di Saxa Rubra illustrando le ragioni della protesta. A Venezia un TIR a bordo di una chiatta ha percorso il Canale della Giudecca approdando davanti a piazza San Marco. A Milano una colonna di 15 mezzi, partita dalla zona di San Siro, ha raggiunto la sede Rai di corso Sempione.
Altre manifestazioni si sono svolte nelle Marche, con la concentrazione degli automezzi ad Ancona, in Liguria, Campania, Friuli ed Emilia Romagna. Tante, come spiega il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, le ragioni che hanno spinto le associazioni di rappresentanza del settore a protestare.

''Al centro delle manifestazioni – ha spiegato sabato Uggè - ci sono la funzionalità delle motorizzazioni, i sempre più frequenti fenomeni di abusivismo, la sospensione delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, l'assenza di una norma che tuteli le imprese italiane rispetto alla concorrenza sleale di quelle straniere (il riferimento è soprattutto a quelle dei Paesi dell'Est Europa), i tempi di pagamento e i costi minimi di sicurezza delle imprese. Troppi i silenzi del Governo di fronte a questi temi - aggiunge Uggè - Se non avremo risposte, già la prossima settimana riuniremo l'esecutivo Unatras per decidere la proclamazione del fermo dei trasporti''.

“L'autotrasporto per l'economia italiana è fondamentale perché essa al 90% viaggia su strada – ha dichiarato Bartolomeo Giachino Responsabile nazionale trasporti Forza Italia -. Considerarlo solo come uno dei tanti settori economici sarebbe pertanto imperdonabile nell'interesse del Paese. Con il settore va pertanto tenuto un rapporto costante. I problemi del settore sono i problemi del Paese. Grazie a questo atteggiamento negli anni peggiori della crisi, il Governo Berlusconi aveva evitato i blocchi dei tir o altre proteste che potevano arrecare ulteriori danni alla nostra economia. A riprova di ciò sia il Governo Prodi nel 2007 che il Governo Monti invece lasciarono bloccare il Paese dalla protesta con danni a tutta le economia e al lavoro.Ci auguriamo pertanto che il Governo e il ministro Delrio vogliano dedicare al manifesto del settore una immediata attenzione”.

(fonte trasporti-italia.com)

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