Contrabbando gasolio a Messina coinvolge autotrasporto

La Guardia di Finanza ha scoperto con l'operazione Mountain diesel un traffico illecito di gasolio che ruotava intorno a un distributore clandestino a Cesarò, dove si rifornivano anche alcuni autotrasportatori.

La frode era relativamente semplice: un commerciante di gasolio agevolato per uso agricolo lo vendeva anche per autotrazione. Il titolare dell'azienda individuale prelevava regolarmente il gasolio verde in un deposito di Augusta e durante il viaggi di ritorno a Messina lo scaricava illegalmente presso depositi che non sono autorizzati né a stoccarlo né a usarlo.
Gli acquirenti erano in prevalenza aziende di autotrasporto che riuscivano così a lavorare con tariffe più basse di quelle di mercato, beneficiando di uno "sconto" di 50 centesimi al litro, grazie al mancato pagamento dell'accisa.
Dal traffico guadagnava bene anche il suo organizzatore: secondo gli inquirenti, ricavava un utile di 20 centesimi al litro. Per coprire questo traffico, il titolare dell'azienda di commercio usava false fatture di acquisto e di vendita e falsi documenti di viaggio, intestandoli a soggetti reali, ma ignari della frode.
Durante l'inchiesta, la Finanza ha installato alcune telecamere intorno alla sede dell'azienda di commercio, situata a Cesarò (Messina), scoprendo che una parte del gasolio verde era venduta, sempre illegalmente, anche sul posto. Al termine dell'inchiesta, i Finanzieri hanno sequestrato nella sede ventimila litri di gasolio e hanno denunciato nove persone con l'accusa di sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accisa sui prodotti energetici. Gli inquirenti hanno valutato che la frode ha interessato oltre 3,6 milioni di litri di gasolio, con un mancato pagamento all'Erario di circa due milioni di euro.

(fonte trasportoeuropa.it)

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