Due spedizionieri coinvolti in frode fiscale

Il 24 settembre 2016, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia ha concluso l'inchiesta Plastic Bag sulla frode fiscale nel settore delle materie plastiche. Implicate anche due imprese di trasporto.

L'indagine è iniziata a gennaio 2016 dopo alcuni approfondimenti svolti dalla Guardia di Finanza sul fallimento di una società bresciana che svolgeva attività d'import-export di plastica. I militi hanno analizzato la documentazione dell'impresa e hanno svolto sopralluoghi in alcuni magazzini, scoprendo non si trattava di un semplice fallimento, bensì di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale aggravata. Per tale accusa sono state denunciate sei persone, tra cui i responsabili di due imprese di spedizione con sede in Val Camonica (di cui non è stato rivelato il nome).
Secondo gli inquirenti, gli amministratori della società fallita hanno acquistato grandi quantità di granuli di plastica, fingendo una vendita solo formale a società con sede in Repubblica Ceca (rappresentata da uno svedese) e in Inghilterra (rappresentata da un bresciano), che non risultavano aver pagato la merce. Invece, la plastica era realmente venduta in nero a soggetti ancora sconosciuti. Per attuare questa frode, l'impresa bresciana ha ottenuto la complicità di due società di spedizione, una delle quali fallita a sua volta.
Grazie a questo meccanismo, gli amministratori della società d'import-eport hanno svuotato di risorse economiche l'impresa, prima di farla fallire, causando un danno ai creditori. L'indagine ha scoperto una distrazione patrimoniale pari a 3,5 milioni di euro.

(fonte trasportoeuropa.it)

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