Conftrasporto chiede intervento su autotrasporto Ilva

La confederazione del trasporto ha diffuso il 13 luglio 2018 una nota chiedendo una rapida chiusura delle cessione del Gruppo siderurgico perché un'ulteriore attesa può avere danneggiare gravemente l'indotto, tra cui il trasporto su strada.

La tormentata vicenda dell'Ilva continua a colpire l'autotrasporto siderurgico. Dopo una lunga fase di crisi, che ha causato anche l'interruzione dei pagamenti ai fornitori di trasporto, la vicenda sembrava avere trovato uno sbocco con la cessione degli impianti – ora in amministrazione straordinaria – al Gruppo indiano AcelorMittal. La vendita ha già ottenuto l'approvazione delle Autorità Antitrust, ma la sua conclusione è stata continuamente rinviata e l'11 luglio il fascicolo è passato all'ufficio dell'Autorità Anticorruzione, dopo alcune prese di posizione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su possibili irregolarità nella gara seguite dalle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, sulle necessità di verifiche a riguardo. Lo stesso ministro ha affermato che il 15 settembre prossimo termineranno i fondi che ora permettono al complesso siderurgico di operare.
Questo ritardo desta la preoccupazione dei Fai Conftrasporto, che il 13 luglio ha diffuso un comunicato dove rileva che un ulteriore ritardo compererebbe "conseguenze insostenibili per l'intero settore dell'indotto" e soprattutto per l'autotrasporto, che serve gli stabilimenti di Taranto, Genova e Venezia, che già da tempo soffre per i ritardi nei pagamenti e la riduzione dei volumi produttivi, elementi che hanno causato una diminuzione del fatturato e perdita di posti di lavoro. "La prospettata ulteriore prosecuzione dell'attività produttiva in regime di amministrazione straordinaria non può essere condotta a spese dell'indotto e delle aziende di autotrasporto, non più in condizione di far fronte ad un ulteriore slittamento dei tempi di pagamento dei crediti maturati nei confronti dell'Ilva", scrive Conftrasporto. Quindi, la confederazione del trasporto annuncia che sta attivandosi "in tutte le competenti sedi istituzionali" per tutelare gli interessi e i diritti dei suoi associati.

(fonte trasportoeuropa.it)

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